Ancora prima che uscisse è stata oggetto di accese polemiche tra gli appassionati di questo mondo in continuo fermento (perdonatemi la metafora sfruttatissima 🙂 ). Ad interessare tutti, il “nuovo” metodo valutativo: non più solo stelline ma fusti, bottiglie e chioccioline (per saperne di più ->http://www.cronachedibirra.it/media-libri-e-pubblicazio…
Inutile dire che questa edizione è curatissima, il contenuto è “tanto”, la carta utilizzata è ottima e la copertina è decisamente bella, ma ci sono tre cose, al di la delle valutazioni espresse che mi hanno colpito.
La prima è l’assenza dell’identificazione delle birre attraverso uno stile di riferimento. L’ho trovato decisamente strano, ancora più in una guida che dovrebbe guidare il lettore verso quelle birre che per stile incontrano di più i propri gusti.
La seconda cosa che ho notato è che non sono state inserite tutte le birre dei birrifici segnalati. Alcuni birrifici a me cari sono indicati con solo 2 birre in produzione quando ne hanno ben di più. Ci sono clamorose assenze! Immagino che provarle tutte sia stato veramente difficile…
L’ultima cosa è più un appunto. Mi ha infastidito un po’ la pubblicità inserita al suo interno. Mi sembra esagerata. Posso comprenderla in una guida distribuita gratuitamente, ma non in una venduta.
La guida rimane comunque un ottimo punto di partenza, contiene ottime indicazioni e deve essere vista in quest’ottica.
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